Principali normative

Italia

D.lgs. n. 231/2001 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300”.

Responsabilità amministrativa degli enti D.Lgs. n.231/2001

Superando l’antico e apparentemente immortale brocardo “societas delinquere non potest”, il D.Lgs. n. 231/2001 ha introdotto una forma di responsabilità «amministrativa» a carico degli enti collettivi per una serie di reati che possono essere commessi dalla persona fisica (amministratori e dipendenti) appartenente all’ente, nell’interesse o a vantaggio dell’ente stesso.

Indirizzando gli enti verso obiettivi di efficace prevenzione dei rischi di commissione di reati, il d.lgs. n. 231 prevede l’adozione – facoltativa – di Modelli di organizzazione, gestione e controllo, in larga parte affidata all’auto-normazione aziendale.

Legge anticorruzione L. n. 190/2012 settore pubblico

L. n. 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”.

Constatata la scarsa forza persuasiva della sola repressione penale, la L. n. 190/2012, conosciuta anche come “Legge Severino”, è stata emanata dal legislatore sulla base della convinzione che il fenomeno corruttivo debba essere contrastato anche sotto il profilo burocratico/amministrativo.

Legge madre del sistema di prevenzione della corruzione nel settore pubblico, ha istituito l’Autorità Nazionale Anticorruzione, con compiti di controllo e indagine sulla Pubblica Amministrazione, ha richiesto maggiore chiarezza e trasparenza dell’attività delle amministrazioni pubbliche, ha previsto la figura del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza ed introdotto l’obbligo – sanzionabile dall’ANAC – per la PA di adottare i Piani triennali per la prevenzione della corruzione.


Stati Uniti

Foreign Corrupt Practices Act of 1977 (FCPA)

Nel 1977, gli Stati Uniti furono il primo Paese a dotarsi di una specifica legislazione volta a prevenire i fenomeni di corruzione internazionale. Il “Foreign Corrupt Practices Act” proibisce alle persone e società statunitense di corrompere funzionari stranieri al fine di ottenere o mantenere rapporti commerciali. Con l’emanazione di alcuni emendamenti nel 1998, le disposizioni dell’FCPA si applicano ora anche alle imprese e alle persone estere che provocano, direttamente o tramite agenti, un atto a favore di tale pagamento corruttivo nel territorio della Stati Uniti.


Regno Unito

Bribery Act 2010

Nel 2011, nel Regno Unito è entrato in vigore il Bribery Act, punto di riferimento normativo volto a disciplinare sia la corruzione nell’ambito della Pubblica Amministrazione sia la corruzione privata. La legge anticorruzione si applica ad enti e società inglesi operanti sia all’interno sia al di fuori del Regno Unito e agli enti e società non inglesi che svolgono attività, o parte delle attività, nel Regno Unito. In presenza di reati di corruzione compiuti, a vantaggio o nell’interesse dell’organizzazione, da persone che abbiano con tali enti una relazione qualificata o che agiscano in nome e per conto, l’ente può essere ritenuto responsabile salvo che siano state preventivamente adottate procedure adeguate finalizzate alla prevenzione del reato. Con riferimento alla natura dei reati perseguiti nonché ai presupposti di applicabilità e di esonero dalla responsabilità degli enti, il Bribery Act presenta analogia con il D.Lgs. n. 231/2001.